Emozioni negative e dolore a Venezia, Treviso e Rovigo

Convivere ed affrontare le emozioni negative ed il dolore a Scorzè (Venezia), Resana (Treviso), Mogliano Veneto (Treviso) e Ariano nel Polesine (Rovigo)

Le emozioni negative ed il dolore: se vuoi parlarne a Resana (Treviso), Mogliano Veneto (Treviso), oppure a Scorzè (Venezia) contatta la dott.ssa Sara Pattaro.

Come convivere con le Emozioni negative e con il Dolore - Venezia, Treviso

Alcune emozioni, come anche il dolore, sono un'esperienza estremamente spiacevole, per ogni essere vivente.

Siamo programmati per agire nel tentativo di alleviare il dolore e spesso tale strategia prevede la fuga da tutte le circostanze che potrebbero generarlo. Tutti gli esseri viventi, guidati dallo spirito di auto-conservazione, tentano in tutti i modi di evitare i pericoli che potrebbero mettere a rischio la loro vita, anche il dolore è tra quelle circostanze che tentiamo di evitare a tutti i costi: ciò che crea dolore ha maggiori probabilità di mettere a rischio la vita.

Esistono situazioni per le quali è semplice ed efficace mettere in atto strategie di evitamento, altre volte invece l'evitamento produce un sollievo molto breve dal dolore ed a volte illusorio; ma ciò che rende meno efficaci tali strategie è l'effetto che esse hanno sulle altre dimensioni di vita, soprattutto quando il dolore che tentiamo di evitare è fuori dal nostro controllo, qualcosa sul quale non possiamo intervenire direttamente se non con importanti ripercussioni sulla nostra vita.

Tra queste circostanze vale la pena evidenziare le dimensioni della sofferenza legate a fatti ed eventi della vita quali un lutto, una delusione, il mancato raggiungimento di un obiettivo personale; vi rientra anche la sofferenza che sperimentiamo quando entriamo in contatto con pensieri ed immagini spiacevoli della nostra vita, quali ricordi dolorosi, previsioni catastrofiche sul futuro, giudizi sul nostro valore o integrità; oppure ancora il dolore legato a condizioni croniche quali la fibromialgia, relazioni problematiche o condizioni lavorative stressanti.

Molto spesso queste circostanze sono completamente fuori dal nostro controllo, accadono e producono vissuti di estrema sofferenza che difficilmente siamo in grado di controllare come vorrebbe la nostra mente: sbarazzandocene o alleviandone la portata.

Nonostante la scarsa efficacia di queste strategie tentiamo ugualmente di farlo (frutto di quella predisposizione genetica alla conservazione delle specie).

Immaginate di dover fronteggiare un dolore legato ad una condizione cronica, appunto la fibromialgia. Si tratta di una sindrome legata ad estremi livelli di sensibilità nei confronti delle stimolazioni sensoriali e di percezione di un dolore costante a livello di specifici distretti corporei (Tender points) in assenza di una causa meccanica (urto, compressione) ma frutto di una sensibilizzazione centrale del sistema nervoso.
Quando la nostra mente entra in contatto con il dolore usa strategie per sopprimerlo o eliminarlo, tali strategie agiscono attraverso proprio l'evitamento ed il problem solving verbale (rimuginazione)

Alla base l'idea e la convinzione rigida che "quel dolore non deve esserci" che "in presenza di quel dolore non si potrà più essere felici come vorremmo o meritiamo".

Queste idee guidano quindi tutte quelle strategie ritenute utili a fronteggiarlo:

  • Evitare luoghi e circostanze in cui il dolore potrebbe comparire o intensificarsi;
  • Affrontare il dolore cercando di capire, nel proprio passato o storia personale, cosa possa averlo determinato o aggravato, attribuendo spesso la colpa a se stessi o ad altre persone o circostanze;
  • Ricercare sollievo e rassicurazioni dalle persone vicine nel tentativo di essere compresi o accuditi;
  • Agire secondo la convinzione che gli altri debbano conoscere il nostro dolore e modificare la loro vita in funzione delle nostre esigenze.

Molto spesso è possibile attuare queste strategie senza che le stesse alterino gli equilibri in altri aspetti della nostra vita, altre volte non è possibile e questo finisce per impoverire ulteriormente le nostre vite.

Le strategie di evitamento ci mettono al riparo per qualche istante, ma incrementano successivamente i livelli di insoddisfazione e tristezza per una vita in cui il dolore è sempre presente (forse meno intenso) ma, mancano tutti quegli aspetti che la rendevano ricca e significativa.

Le strategie verbali, quali la rimuginazione (pensare e ripensare come a voler trovare una soluzione) ci espongono a mille perché, mille domande le cui risposte ("E' colpa mia"; "sono troppo debole"; "avrei dovuto far qualcosa di diverso"; ecc.) spesso aumentano i livelli di sofferenza e disagio.

Tutte queste strategie producono altro dolore che dipende direttamente dai nostri tentativi di controllare o eliminare le sensazioni fisiche e il dolore stesso.

Come affrontare le emozioni negative ed il dolore

Come fare allora ad affrontare efficacemente il dolore e la sofferenza? Sia essa emotiva o dovuta ad una condizione medico organica?

L'ACT (Acceptance and Commitment Therapy), una modalità di psicoterapia cognitivo comportamentale nuova detta di terza generazione, propone di ribaltare completamente l'approccio al dolore, in quanto ogni volta che tentiamo di controllarlo esso aumenta, dura più a lungo e condiziona la nostra intera vita e le nostre scelte; inoltre, anche se evitandolo ne abbiamo un sollievo, siamo costretti a rinunciare ad aspetti importanti per le nostre vita.

E' importante, quindi, non rinunciare a nulla (nei limiti del possibile) di ciò che per noi è importante, e di farlo anche in presenza di quel dolore che lo rende difficile. Possiamo inoltre cambiare il rapporto con il nostro dolore, proprio questo è ciò che con le strategie dell'ACT è possibile imparare a fare!

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