Disturbi alimentari a Venezia, Treviso e Rovigo

Psicoterapia dei disturbi alimentari a Scorzè (Venezia), Resana (Treviso), Mogliano Veneto (Treviso) e Ariano nel Polesine (Rovigo)

Disturbi alimentari: puoi trovare la dott.ssa Sara Pattaro a Mogliano Veneto (Treviso) in via Roma 31/A presso lo "Studio di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale", a Resana (Treviso) in Via Castellana 8 presso il Poliambulatorio "Gruppo Romano Medica" e a Scorzè (Venezia) in via Moglianese G. 8/A.

Disturbi Alimentari - Venezia, Treviso

I Disturbi del Comportamento Alimentare si riferiscono a un alterato rapporto con il cibo e con il proprio corpo.

I disturbi alimentari comprendono gravi disordini nel comportamento alimentare, come riduzioni estreme e dannose dell'apporto calorico giornaliero o grave sovra-alimentazione associati a sentimenti di disagio o eccessive preoccupazioni riguardo al proprio peso o il proprio aspetto.

I disturbi alimentari non sono dovuti a mancanza di volontà; essi sono vere e proprie malattie curabili nelle quali certe abitudini alimentari errate diventano schemi comportamentali disadattivi fuori dal controllo dell'individuo.

I disturbi alimentari più diffusi sono l'Anoressia nervosa, la Bulimia nervosa e l'Obesità.
Un altro tipo, il Disturbo da Alimentazione Incontrollata (binge-eating).

I disturbi alimentari si riscontrano frequentemente durante l'adolescenza e/o la prima età adulta, anche se alcune ricerche indicano la possibilità del loro sviluppo sin dall'infanzia e anche nella maturità.

Spesso sono associati ad altri disturbi psichiatrici come depressione, abuso di sostanze e disturbi d'ansia. Inoltre le persone affette da disturbi alimentari sviluppano con il tempo notevoli complicazioni a livello fisico come patologie cardiache e insufficienza renale, che possono condurre alla morte. Per questo motivo è della massima importanza riconoscere i disturbi alimentari come malattie reali e trattabili.

Le donne tendono a sviluppare disordini alimentari in misura maggiore rispetto agli uomini. Solo una percentuale stimata tra il 5 e il 15% delle persone con anoressia o bulimia e circa il 35% delle persone affette da disturbo da alimentazione incontrollata sono maschi.

Anoressia Nervosa

I sintomi sono:

  • Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al peso minimo normale per l'età e la statura
  • Intensa paura di acquistare peso o di diventare grassi, anche quando si è sottopeso
  • Alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo, o eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di autostima, o rifiuto di ammettere la gravità della attuale condizione di sottopeso. Ciclo mestruale irregolare o assente

Bulimia Nervosa

I sintomi sono:

  • Ricorrenti abbuffate. Una abbuffata è caratterizzata da entrambi i seguenti punti:
    1. mangiare in un definito periodo di tempo (ad es. un periodo di due ore), una quantità di cibo significativamente maggiore di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili
    2. sensazione di perdere il controllo durante l'episodio (ad es. sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando)
  • Ricorrenti ed inappropriate condotte compensatorie per prevenire l'aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici, enteroclismi o altri farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo
  • Le abbuffate e le condotte compensatorie si verificano entrambe in media almeno due volte alla settimana, per tre mesi
  • I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso corporeo
  • A causa dei comportamenti compensatori (vomito, lassativi, ecc.) che seguono gli episodi di abbuffate, le persone affette da bulimia solitamente rientrano nei parametri di peso normali per l'età e l'altezza. In ogni caso, come le persone affette da anoressia, temono di aumentare di peso, desiderano dimagrire e sono intensamente scontente del loro aspetto fisico
  • Le persone con bulimia spesso attuano le abbuffate di nascosto, vergognandosi e sentendosi disgustati dallo scarso controllo e sentendosi risollevati dopo la messa in atto dei comportamenti di compensazione

Disturbo da Alimentazione Incontrollata

I sintomi sono:

  • Episodi ricorrenti di alimentazione incontrollata. Un episodio di alimentazione incontrollata si caratterizza per la presenza di entrambi i seguenti elementi:
    1. mangiare, in un periodo definito di tempo (per es., entro un periodo di 2 ore), un quantitativo di cibo chiaramente più abbondante di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe in un periodo simile di tempo e in circostanze simili
    2. sensazione di perdita del controllo nel mangiare durante l'episodio (per es., la sensazione di non riuscire a fermarsi, oppure a controllare che cosa e quanto si sta mangiando)
  • Gli episodi di alimentazione incontrollata sono associati con tre (o più) dei seguenti sintomi:
    1. mangiare molto più rapidamente del normale
    2. mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieni
    3. mangiare grandi quantitativi di cibo anche se non ci si sente fisicamente affamati
    4. mangiare da sole a causa dell'imbarazzo per quanto si sta mangiando
    5. sentirsi disgustate di sé stesse, depresse, o molto in colpa dopo le abbuffate
  • Presente marcato disagio per il mangiare incontrollato.
  • Il comportamento alimentare incontrollato si manifesta, mediamente, almeno per 2 giorni alla settimana in un periodo di 6 mesi.
  • L'alimentazione incontrollata non risulta associata con l'utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori inappropriati (per es. uso di purganti, digiuno, eccessivo esercizio fisico).
  • Le persone affette da disturbo da alimentazione incontrollata sperimentano frequenti episodi di abbuffate, con gli stessi sintomi delle persone affette da bulimia. La differenza principale consiste nel fatto che nell'alimentazione incontrollata non si verificano comportamenti compensatori per eliminare le calorie in eccesso; quindi molte persone sono in soprappeso rispetto alla loro età ed altezza.
  • I sentimenti di colpa e di disgusto nei propri confronti associati alla patologia, possono condurre a nuovi episodi di alimentazione incontrollata, innescando così un circolo vizioso.

Obesità

Si può parlare di obesità utilizzando il BMI (Indice di massa corporea = peso fratto altezza espressa in metri, al quadrato) quando questo è maggiore di 40, usando i range approvati dall'Organizzazione mondiale della Sanità. Una riduzione del peso è però sempre consigliata nelle situazioni in cui l'indice di massa corporea è superiore a 30 o nelle situazioni in cui il BMI oscilla fra 25 e 29 e si associa ad una circonferenza vita elevata (uomini > 102, donne > 88).

La persona obesa ha un peso superiore del 20% circa rispetto a quello ideale, associato ad un distorto rapporto con il cibo che non ha più la funzione di saziare né di essere gustato, ma di allontanare sensazioni sgradevoli di ansia, mancata accettazione di sé, etc.

La terapia, viste le cause multifattoriali, deve prevedere un trattamento multidisciplinare integrato, che include un dietologo, uno psicoterapeuta, un medico.

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